Una storia di famiglia
Zenana arriva da lontano, dalla storia della famiglia Moggia. Una storia che inizia nel 1930 con la nascita di Mario, il padre di Anna. Oggi vi raccontiamo una storia di famiglia, riscritta dai racconti di Maria.
Come tutto è iniziato
Mario Moggia, classe 1930, è partito dall’Italia nel dicembre del 1952 con un contratto di lavoro come cameriere in un albergo a Johannesburg. Dopo aver cambiato vari lavori nel 1956 inizia a lavorare per una ditta di costruzioni specializzata nella messa a terra di tubi di acciaio. In quello stesso anno Maria lavora come impiegata presso l’ufficio ICE del consolato italiano di Johannesburg.
Maria e Mario si incontrano in un giorno di pioggia, quando Mario passa a prendere con la macchina un suo conoscente appena arrivato da Monterosso, sua terra natia. Vista la pioggia propone di dare un passaggio a lavoro a Maria e sua sorella, che stavano aspettando l’autobus per andare a lavoro. Si sposano dopo poco nel giugno del 1957, continuando a vivere a Johannesburg, fino a che arriva una telefonata di un cugino di uno zio di Maria che annuncia che un amico era in cerca di una coppia che seguisse il suo hotel di lusso a Platboom Bay nel Capo.
Anche se la paga non era eccezionale, decidono comunque di intraprendere questa avventura insieme. Nonostante le difficoltà, tra le quali la nascita della figlia Anna nel dicembre 1958, la coppia non smette mai di sognare e di lavorare sodo. Dopo aver affrontato vari cambiamenti di lavoro e aver risparmiato il più possibile, nel 1961 decidono di trasferirsi a Pretoria. Qui, grazie a una serie di fortunate coincidenze, riescono a trasformare un modesto tyrum, tipico caffè greco, in un ristorante innovativo. Divenne il primo ristorante in Sudafrica a fare il gelato a regola d’arte come si faceva in Italia. Mario infatti si fece fare le macchine per il gelato da una fabbrica di frigoriferi di Johannesburg, portando loro le fotografie della macchine italiane. Così, dopo aver chiuso il ristorante, ogni sera andava a vendere il gelato agli altri tyrum della città.
Il sogno di una casa e un ristorante di proprietà
Sono rimasti a Pretoria per 10 anni. Anni faticosi e di lavoro instancabile, che rendono il ristorante popolare a livello nazionale con lunghe code di attesa. Ma il loro sogno era quello di possedere una casa e avere il un proprio ristorante. Con l’aiuto di un amico agente immobiliare, trovano la proprietà ideale in una fattoria a 13 km dal centro di Pretoria.
Inizialmente Mario non vuole neanche vederla, perché sa che è ciò che cerca, ma il prezzo è troppo alto. Ma l’amico non demorde e alla fine riesce a convincere Mario a visitarla ed è subito amore a prima vista. La casa, costruita da una signora architetto, è un autentico gioiello. È una grande casa immersa in una fattoria di 120 ettari di terreno pensata per accogliere amici e parenti, piccoli ricevimenti e feste. Ha tutto quello che Mario e Maria vogliono.
Vendono la licenza del ristorante a Pretoria e acquistano la proprietà. Ora Mario e Maria devono trasformare questa splendida casa privata in un ristorante e, nonostante le sfide, riescono ad ottenere la licenza per trasformarla nella loro attività dei sogni. Mentre aspettano la licenza per vendere alcolici decidono di partire per una vacanza in Italia, visto che non possono procedere con i lavori.
Dopo qualche settimana, mentre sono in viaggio arriva la notizia che hanno ottenuto la licenza e che il ristorante può aprire e servire alcolici. Decidono così di visitare alcune delle migliori aziende e botteghe artigianali per acquistare tutto quello che serve per il nuovo ristorante. Comprano mobili, sedie, argenteria, tessuti riempiendo un container di roba da mandare in Sudafrica.
Nel 1971 aprono le porte del Lombardy un ristorante di cucina italiana contemporanea con pochissimi posti a sedere, in una splendida location poco fuori Pretoria. Mario decide di non fare nessuna pubblicità, ma presto grazie al passaparola e alla loro reputazione, il ristorante diventa rinomato a livello internazionale. Gente da tutto il mondo veniva per mangiare al Lombardy, dove si crea una lista d’attesa di circa tre mesi per ottenere un tavolo. Uomini d’affari, banchieri, uomini di stato, attori facevano la fila per un tavolo al ristorante di Mario e Maria. Il loro successo dura per 16 anni, con tanti riconoscimenti mondiali tra cui anche quello di vedere inserito il proprio menù nella prima classe della British Airways.
Il ritorno in Italia e l’avvio di Zenana
Nel 1986, vedendo i cambiamenti sociali in Sudafrica, decidono di affittare il ristorante e di trasferirsi in Italia. Nel 1994 capita un’occasione e decidono di vendere l’intera proprietà, trasferendosi per metà dell’anno in Italia, dove vivono una vita serena fino al 2014, quando la malattia colpisce Mario. Dopo la sua morte, Maria decide di vendere tutto ciò che rimane in Sudafrica stabilendosi definitivamente in Italia con sua figlia Anna, dove oggi gestiscono Zenana a San Candido.